Crescere Figli Felici
Per l’armonia in famiglia e con i propri figli
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Per l’armonia in famiglia e con i propri figli
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E’ giunta finalmente l’ora per ognuno di noi di dettare l’unica legge che conta, quella del cuore.
La legge del cuore Leggi tutto »
La pratica di Mindfulness è di beneficio per la salute psico-fisica, ci rende emotivamente più flessibili e ci aiuta ad affrontare i momenti più impegnativi della nostra vita professionale e privata con maggiore lucidità, calma e chiarezza.
Percorsi di Mindfulness Leggi tutto »
Aiutare a prendersi cura di sé e degli altri nella relazione Aiutare è una forma dell’amore, è il bene che si manifesta. Quante volte nella vita hai cercato di aiutare qualcuno: amici, famigliari, persone con cui lavori, … Eppure, nonostante le tue migliori intenzioni, non ha funzionato come avresti voluto. Forse non ti hanno dato ascolto o non sapevi cosa fare e hai sentito delusione, senso di incapacità, dispiacere. Oppure senti quanto è importante e nutriente per te quando invece riesci ad aiutare qualcuno. Aiutare è un’arte che richiede delle abilità specifiche, che si possono apprendere e fondere con la spinta del cuore. Se senti una motivazione interiore a prenderti cura delle persone, hai a cuore le relazioni e vorresti contribuire a rendere il mondo un posto migliore, desideriamo sostenerti nel tuo percorso di crescita personale e professionale. domenica 26/2 Attraverso metodologie esperienziali, ti accompagnerà la dott.ssa Sonia Bertola: psicologa, psicoterapeuta e responsabile didattico del corso di Core Counseling Nel seminario approfondiremo la consapevolezza di cosa significhi una relazione d’aiuto, metteremo le basi per apprendere competenze utili nella cura dell’altro e anche di se stessi. E’ un’opportunità per sviluppare i talenti speciali che hai dentro di te. Questioni organizzative: Se hai bisogno di altre informazioni scrivici
L’Arte di Aiutare Leggi tutto »
Vuoi diventare COUNSELOR?Per aiutare con competenza e cuore Call di orientamento gratuita per la nuova edizione del corso che inizia ad ottobre ISCRIVITI QUI IL VIAGGIO INSIEME “Con la realizzazione del proprio potenzialee la fiducia nelle proprie capacità,si può costruire un mondo migliore.”Dalai Lama Cresci come Persona e come ProfessionistaDiventa un Esperto della Relazione d’Aiuto! C’è una sola vera scuola, è la Vita! Lei sarà la nostra Maestra in questo viaggio che faremo insieme. Sarà un viaggio per esplorare, conoscere, godere della bellezza del mondo interiore e per raggiungere mete. Avrai delle guide esperte che ti mostreranno il sentiero e ti accompagneranno. Ci saranno anche dei compagni di viaggio con cui condividere questa avventura. C’è una luce calda che illumina questo sentiero e ti permetterà di liberare, risvegliare e amare parti di te. Lungo il sentiero potrai lasciar andare i pesi dei condizionamenti limitanti e apprenderai l’arte saggia della guida. Tornerai da questo intenso viaggio con occhi nuovi e con un bagaglio colmo di doni, che potrai anche offrire a chi ti sceglierà come guida. Noi abbiamo un sogno: contribuire ad un mondo dove ci sia meno sofferenza e più Saggezza, Pace e Amore. Per realizzarlo cerchiamo di coltivare queste qualità dentro di noi e di operare per il beneficio di molti. Più siamo e meglio è! Vuoi contribuire alla realizzazione di questo sogno? Per un mondo migliore, a partire da te! Ti offriamo competenze e strumenti utili nella relazione d’aiuto Per informazioni scrivici oppure chiama il 349.3702682 oppure mandaci un messaggio con Whatsapp Obiettivo Diventare Counselor Olistico, con una visione psicoenergetica e transpersonale, per svolgere con competenza e amore la tua professione di aiuto. Il percorso ha l’obiettivo formativo di sviluppare capacità personali, relazionali ed operative utili alla professione del Counselor. In particolare: sviluppare competenze comunicative e relazionali acquisire strumenti professionali utili nelle relazioni lavorative in ambito sanitario, educativo e del benessere apprendere metodologie per attivare risorse, sostenere processi di consapevolezza ed evolutivi fare un percorso di crescita personale e diventare un esperto della relazione d’aiuto Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di Core Counseling, in partenza dopo l’estate. Se sei interessato/a contattaci e vieni alla presentazione Sei pronto a rivoluzionare la tua vita e a “fare la differenza” nella vita degli altri? INCONTRO DI PRESENTAZIONE GRATUITO ISCRIVITI QUI https://www.youtube.com/watch?v=aZjWp-108Ac https://youtu.be/iGNVb1dpxXg
Nuovo Corso di Core Counseling Leggi tutto »
La consapevolezza che trasforma.
Corso esperienziale.
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Per nutrire la tua vita di Amore, Pace e Saggezza.
Intelligenza Emotiva Leggi tutto »
«Sindrome fibromialgica cronica con dolore alla pressione in corrispondenza di tutti i tender points». L’inequivocabile diagnosi fu pronunciata la vigilia di Ferragosto, inappellabile come una sentenza passata in giudicato. Già in fase di colloquio anamnestico il reumatologo affermò che il mio quadro sintomatico era talmente evidente da non lasciare dubbi e da rendere quasi superflua la visita, che comunque eseguì scrupolosamente, appurando come l’esperienza non l’avesse ingannato. Mi ero presentata nel suo studio di mia iniziativa, indirizzata da una sua paziente fibromialgica, incontrata un paio di mesi prima nella RSA in cui era ricoverata mia nonna; le era bastato vedermi camminare zoppicando, devastata dal mal di schiena, avvolta in un foulard e in un pullover di cotone nonostante il termometro segnasse 35°, con un alone violaceo intorno agli occhi, per comprendere che verosimilmente condividevamo la stessa sorte. Non nutrivo particolare stima nei confronti dei medici, ma dovetti ricredermi quantomeno nei confronti di quell’uomo in camice bianco che, con spiazzante sincerità, affermò di non capire come a nessuno prima di allora fosse venuto almeno il sospetto di quale potesse essere il mio problema. Con altrettanta schiettezza mi spiegò che avevo appunto una forma seria di sindrome fibromialgica, una malattia invalidante la cui eziopatogenesi era – ed è – sconosciuta, per la quale non esistevano – e non esistono – cure; non sarei mai guarita, tutt’al più ci sarebbero state brevi fasi di quiete apparente, alternate alle crisi alle quali del resto ero ormai abituata. Mi illustrò l’importanza del riposo, della riduzione e gestione dello stress, dell’adozione di uno stile di vita confacente, dell’attività fisica dolce – ricordo che con imbarazzo usò l’espressione «ginnastica per la terza età». Non fu un fulmine a ciel sereno, in fondo me l’aspettavo, mentirei se sostenessi il contrario. In sala d’attesa avevo avuto modo di leggere su una rivista medica i sintomi principali e quelli cosiddetti collaterali della fibromialgia; mi ero così avventurata in una sorta di gioco che echeggiava grottescamente quello che si faceva da bambini con le figurine: “ce l’ho, ce l’ho, mi manca”. Se quei sintomi fossero stati figurine sarei stata prossima a completare l’album: li avevo quasi tutti. Dolore spontaneo, diffuso e lancinante ai muscoli, ai tendini ai legamenti, sensazione di bruciore, crampi, formicolii, dolore alla cervicale, stanchezza cronica, perdita della forza, contratture muscolari, rigidità, disturbi del sonno, problemi di circolazione con conseguente freddo alle estremità, acufeni, sindrome dell’occhio secco, fotofobia, mal di testa, disfagia, vertigini, gastrite, colon irritabile, cistite abatterica, dispea, dolore toracico, dolore alla mandibola e dolori facciali, tachicardia ed extrasistole, secchezza delle mucose e della pelle, dolore alle mani, parestesie, gola irritata, spasmi muscolari, dolore ai seni nasali come in caso di sinusite, prurito, intolleranze e allergie, ipersensibilità a qualunque stimolo esterno (sonoro, luminoso, olfattivo, tattile), spasmi incontrollati degli arti inferiori e superiori, mal di denti e ipersensibilità ai colletti dentari, ansia… la lista potrebbe continuare. Uscii dallo studio del reumatologo armata di una lettera con scritta nera su bianco la diagnosi, accompagnata dalla prescrizione di medicinali che denunciavano l’inadeguatezza della medicina di fronte a tale sindrome: antidepressivi, miorilassanti e antiepilettici. Non li comprai nemmeno. Tra le righe mi era stato detto chiaramente che per fare effetto avrei dovuto assumere dosaggi elevati, peraltro difficilmente compatibili con le mie numerose allergie ai farmaci. Percorrendo i labirintici corridoi che mi condussero di nuovo all’aria aperta, passai mentalmente in rassegna tutte le visite alle quali mi ero sottoposta, tutti i medici che mi avevano visitata – in alcuni casi sarebbe più corretto dire vista – nel corso degli anni. Peregrinazioni inutili sfociate in una serie infinita ed estenuante di umiliazioni. A prescindere dai disturbi fisici che avevo sopportato fino a quel momento, mi resi conto di quanto male mi avesse creato l’atteggiamento di superiorità e sufficienza mostrato dai sedicenti professionisti che avevo avuto la sfortuna di incontrare, di quanta sofferenza mi avessero creato la loro mancanza di empatia, la loro incapacità di ascoltarmi veramente, la superficialità con la quale avevano liquidato i miei sintomi. Per loro ero semplicemente “un’artista della somatizzazione”, una sorta di visionaria che nell’incapacità di gestire situazioni quotidiane e stimoli stressanti li trasformava in sintomi fisici. Come solitamente avviene nel caso di pazienti fibromialgici, clinicamente non vi erano alterazioni rilevanti a livello ematico, radiografico, ecografico, neurologico, perciò nessuno si era mai preso né il tempo né la pena di dedicarsi a una diagnosi differenziale, era sempre stato più facile liquidarmi, cercando di convincermi che il problema ero io. Alla fine persino i miei familiari avevano smesso di credermi, la stanchezza cronica veniva scambiata per pigrizia, per mancanza di volontà, mentre gli altri disturbi erano solo e soltanto «paturnie». Arrivai inevitabilmente a convincermene almeno in parte io stessa, tant’è che per la paura di essere giudicata e per dimostrare che non ero una scansafatiche mi sottoponevo a sforzi e a ritmi di vita insostenibili. Salendo in auto mi apparve chiaro che fino a quel momento mi ero scontrata contro un muro di inettitudine, ma che cosa sarebbe cambiato? Avevo una diagnosi: come avrei dovuto e potuto affrontare il futuro? Il primo passo da compiere mi sembrava evidente: cambiare sia il medico di base, sia il medico che mi seguiva privatamente da anni a causa della scarsa professionalità del primo. Non che fossero incompetenti o impreparati in senso assoluto, non stava – e non sta – a me giudicarlo, ma la loro visione nei miei confronti era stata distorta, il loro atteggiamento non sarebbe di certo mutato e comunque il rapporto di fiducia esistente – per quanto estremamente precario – si era spezzato. Confesso che rabbia, sconforto, senso di impotenza, sfiducia offuscarono a lungo il mio sguardo e le mie giornate. Mi sentivo come don Chisciotte nella sua strenua e vana lotta contro i mulini a vento. Era – ed è tuttora – maledettamente difficile spiegare la sofferenza celata dietro la fibromialgia; mi sentivo – e a volte mi sento – invisibile, perché sapevo che le persone che mi circondavano in cuor loro non smettevano di credere che in fondo
Il dolore ineffabile Leggi tutto »
A volte ascoltarsi è difficile; spesso l’attenzione è proiettata fuori di noi e i pensieri che ci attraversano sono molti…
Imparare ad Ascoltarsi Leggi tutto »
Per anni ho vissuto nella paura, oggi finalmente ne posso parlare con serenità e desidero condividere la mia esperienza. Spero possa aiutare chi vuole proteggersi dallo stalking. E’ stata una dura prova, non avrei mai pensato di attraversare un’esperienza simile. Proprio io, che cerco di curare le mie relazioni… E certo non mi sarei mai aspettata che una persona così vicina, diventasse come un nemico da cui proteggermi.La mia tolleranza alle sue azioni di sopruso e molestia non facevano altro che legittimare quelle stesse azioni, ma anche l’agire per proteggermi ne provocava altre più gravi. Appena sentivo un rumore mi mettevo in allerta e mi attivavo con videocamera o macchina fotografica o registratore… Non era più vita. Mi sono accorta che mi ero quasi abituata a quello stato di lenta e continuo stalking. Già, perché le azioni che subivo, prese singolarmente non erano poi così gravi, e portavo pazienza nella speranza che avesse un termine, che l’altro cambiasse. Ad un certo punto ho detto basta! Basta subire! Basta alla logica del “lascia perdere, vedrai che cambia, poi gli passa…” e ho denunciato.Denunciare una persona di famiglia per qualcuno sembra una cosa peccaminosa o vergognosa. Anche questo non è stato facile da vivere, da qualcuno ero considerata quella che sbagliava. Forse per loro l’immagine era più importante della giustizia. Ho trovato anche molti alleati sul mio cammino che mi hanno aiutata e sostenuta tantissimo, a cui sono molto grata. Degli angeli in carne ed ossa. Fondamentale è stato il supporto di un percorso di counseling, mi ha aiutato a prendere consapevolezza delle mie varie emozioni, del mio blocco interiore, dell’illusione di avere il controllo sulla situazione, per poi cambiare e trovare la mia via di liberazione. Mi sono resa conto di come il mio stalker fosse in fondo vittima a sua volta della sua stessa infelicità, della sua rabbia, invidia, e del suo dolore. Incredibile è stato vivere anche alcune assurdità, come il carabiniere che difende lo stalker, o il giudice che si infastidisce perché deve occuparsi di un reato banale e che solo dopo molto mesi capisce la gravità della situazione, finalmente condannando per stalking ad un anno e sei mesi e a un notevole risarcimento danni. Ne sono uscita! E ho imparato a proteggermi, forse proprio questo dà senso a tutto quello che è successo. Ho trovato la forza per fare un grande cambiamento nella mia vita e ora ne sono felice. Questa è la mia vera vittoria. Tante persone hanno contribuito alla stesura di questa storia di stalking, le firme purtroppo sono molte. 7 SUGGERIMENTI PER CHI VIVE LO STALKING Eccoti alcuni consigli molto pratici che sono utili per non soccombere, per gestire le varie emozioni e per proteggersi dallo stalking. Che anche tu possa contribuire a interrompere la violenza, per tornare a vivere con serenità. Elena Mazzoleni Vuoi raccontarci anche tu la tua storia? Scrivici!
Stalking: 7 modi per proteggersi Leggi tutto »
La mia vita si divide tra lavoro e lavoro. Non so chi sono. Ho dolori ovunque, prendo medicinali, ma non mi fermo. Devo aprire il bar domani. Mi dico: “se no come faccio? E i conti sono in rosso e l’affitto e i debiti e cosa penseranno di me i miei genitori…” E la mia ragazza. Da quanto non parliamo, da quanto non la ascolto, da quanto non mi ascolto? Sento che l’ansia mi prende e stringe forte il petto. Piango, la mattina mentre vado al lavoro e la sera prima di addormentarmi. Sono stanco, dormo 5 o 6 ore a notte. Un giorno la mia ragazza mi guarda e dice cosa hai sulla lingua? Cosa sono quei pallini bianchi? Poi l’operazione, la paura, l’impotenza. Il non poter fare niente, come se fossi uno spettatore della mia vita. Tutto bene: operazione riuscita, ma il resto dei problemi c’è, e pesa! Mi rendo conto di essere in burn out. O meglio, i miei genitori mi fanno sedere ad un tavolo con la mia ragazza e io scoppio in lacrime. Mi rendo conto che non posso andare avanti così, devo allentare la presa, devo prendermi cura di me e della mia vita, dei miei affetti. Così alla mia ragazza capita in mano un libro che parla di meditazione, e poi un incontro speciale con Amma. Comincio a meditare. Comincio a cercare la mia strada. Dopo vendo l’attività e trovo un altro impiego. Piano piano cerco di rimettere insieme i cocci della mia vita, la meditazione mi ha aiutato, ora sento un contatto con me, anche se lieve, come una guida che cerca di farsi comprendere e che io raramente riesco ad ascoltare appieno. Sento che dentro me c’è molto e che spesso non lo comprendo, decido che forse è tempo di ascoltare realmente cosa ho dentro. La meditazione mi aiuta moltissimo, ma fermarsi soltanto a quel punto non mi porta crescita, decido di iscrivermi al corso di Core Counseling dell’associazione MoviMente. Neanche sapevo cosa fosse. Non avevo idea che la relazione d’aiuto potesse aiutare così tanto me stesso in primis e poi gli altri. Così un po’ spaesato telefono, chiedo un colloquio. Sono sincero: dico che non so nulla su cosa facciano e che non ho la minima esperienza, medito soltanto e decido di essere qua solo per seguire quella vocina interna che tanto ho ignorato. Ho trovato persone accoglienti e professionali. Fin dal primo colloquio sento che chi ho di fronte sente quello che sto dicendo, mi ascolta e comprende con il cuore. Non solo parole in quell’incontro, anche un lungo silenzio, con uno sguardo aperto sui nostri cuori. Mi ha profondamente toccato. In quel preciso momento ho capito che la strada era quella giusta. Non intendo che sarà o meno la mia professione, intendo dire che sono al posto giusto per la mia crescita personale, per sentirmi, per imparare a prendermi cura di me . Dopo un anno e mezzo di corso mi sento grato per aver permesso l’ ascoltarmi. Mi sento onorato di far parte di quel gruppo di persone che cercano di cambiare il proprio mondo. Vedo i cambiamenti in me e nei miei compagni di gruppo, mi riempie di gioia. Oggi più che mai, ho bisogno di guardarmi dentro e avere ben chiaro i miei intenti. La cosa più bella é che non servono prerequisiti speciali. Ho già tutto quello di cui necessito! Sebastiano
Come ho cambiato vita Leggi tutto »
Questa mattina, domenica 22 marzo 2020, ho danzato. Avevo scelto queste tracce musicali (in gran parte donatemi da Mario tempo fa), per farne una sequenza di movimento libero; ognuna di esse esprime un’energia unica, che se la si lascia entrare nel corpo, nell’anima, si esprime in un movimento, una danza appunto. Questa pratica me l’ha insegnata Elena Mazzoleni nei gruppi di MoviMente che ho frequentato per tanti anni, e che non smetterò mai di ringraziare. Noi siamo uniti corpo-anima-mente, ogni cellula “pensa”, ed ogni pensiero si traduce nel corpo. Di quel corpo di cui ci dimentichiamo spesso, almeno fino a quando non ci arriva qualche segnale o disagio.. E la qualità di quel movimento, (non di performance), mi connette a parti di me, unite nel corpo e nell’anima, e non dirette dalla testa. E queste parti si uniscono ad altre fuori di me, diventando di volta in volta, immagini, preghiere, sentimenti come la gratitudine, e molto altro. E che, sono convinta, siano curative. Mi sono arrivate spontaneamente visualizzazioni di protezione verso coloro che sono ammalati ed impauriti, verso tutti coloro che stanno aiutando gli altri, verso i miei cari. E immagini di elementi della natura che trasformano, ma necessitano del loro spazio, lo richiedono con urgenza: una terra che nutre, che si sta svegliando alla primavera, brulicante di vita; un’aria pulita, viva, ventosa, che porta nubi grandi e non si ferma; acqua che scorre, che lava, che disseta; e fuoco, tanto fuoco che riporta tutto alla cenere, alla rinascita. Una immagine mi ha commossa: il fuoco che sta bruciando tanti corpi riportandoli a puri elementi , e questi che ricadono sotto forma di piccole luci sui propri cari, sul mondo, ricordandoci che non è tutto finito, ma che ci dovremo ricordare di ogni riflessione fatta, di ogni lacrima, di ogni goccia di sudore, di ogni solitudine e pensiero cupo. Con una musica, e sdraiata a terra, ho visto il mio corpo che si univa alla terra con una infinità di radici giovani, e io fatta di erba e fiori. In un’altra mi sono vista circondata da una natura prepotente, rigogliosa, che mi circondava, cresceva intorno a me rendendomi più piccola; sotto il manto della terra gallerie percorse da piccole creature, e sopra ad essa, grandi creature per nulla minacciose. E con me, i miei cari, amici, e sconosciuti che come me si trovavano in quella insolita riunione. Ogni musica esprime un sentimento, una emozione che sono diversi a secondo del brano, ma anche per la sensibilità di ognuno di noi. E da ultima la marcia dei marines: portentosa per me nel suo “alleggerire” nonostante sia una marcia appunto. E con questo auguro una buona giornata, uniti del dolore e nella speranza. Elena Comotti Ringraziamo Elena Comotti per aver saputo aprire ed ascoltare il suo cuore e per aver condiviso questa sua esperienza di movimento del Core Counseling
Questa mattina ho danzato Leggi tutto »
Sabato 27 Maggio 2023 nei boschi di Caprino Bergamasco (BG) Praticheremo l’ascolto e il contatto con gli elementi naturali con l’intenzione di chiarire la nostra visione, risvegliarci alla sensorialità di corpo e mente, e ricontattare noi stessi nutrendoci della bellezza degli elementi della terra. Sei pronto per un’esperienza unica che unisce la potenza della natura alla pratica della mindfulness? Unisciti a noi per un evento straordinario che ti permetterà di riconnetterti con te stesso e con il mondo naturale che ti circonda. Questa è un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano ritrovare equilibrio, pace interiore e un esperienza per acquisire una maggiore consapevolezza nella propria vita quotidiana. Cosa aspettarsi da questa esperienza unica Durante questo evento, guidato dal nostro counselor e formatore Alessandro Gilibini, i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi completamente nell’ambiente naturale, praticando tecniche di mindfulness specificamente progettate per amplificare la connessione con la natura. Attraverso esercizi di ascolto consapevole e di contatto diretto con gli elementi naturali, scoprirai come la natura possa diventare una potente alleata nel tuo percorso di crescita personale e benessere. I benefici di attuare questa pratica di meditazione La combinazione di mindfulness e natura offre numerosi benefici per la salute fisica e mentale: Perché scegliere di fare questa esperienza Questo evento si distingue per la sua capacità di offrire un’esperienza immersiva e trasformativa. Guidati da Alessandro Gilibini, autore del rinomato podcast “Mindfulness in Voce”, i partecipanti avranno l’opportunità di: Chi può partecipare all’esperienza L’evento è aperto a tutti, indipendentemente dal livello di esperienza con la mindfulness o dalla familiarità con le pratiche di meditazione. Che tu sia un principiante curioso o un praticante esperto, troverai valore e ispirazione in questa esperienza unica. Ti invitiamo a coinvolgere amici, familiari o colleghi interessati a esplorare i benefici della mindfulness in un contesto naturale. Il valore dell’offerta libera “Mindfulness in Natura” è un evento ad offerta libera, riflettendo il nostro impegno nel rendere accessibili a tutti le pratiche di consapevolezza. Questo approccio permette ai partecipanti di contribuire in base alle proprie possibilità, garantendo che nessuno sia escluso da questa preziosa opportunità di crescita personale e connessione con la natura. Unisciti a noi per una pratica all’aperto Non perdere questa opportunità di trasformare la tua relazione con te stesso e con il mondo naturale. La pratica all’aperto ti offre gli strumenti per coltivare pace interiore, chiarezza mentale e una profonda connessione con l’ambiente che ti circonda. Lascia che la saggezza della natura e le pratiche di mindfulness guidate da Alessandro Gilibini ti conducano verso una vita più consapevole e appagante. Ti aspettiamo per praticare insieme e scoprire il potere trasformativo della mindfulness immersa nella bellezza dell’ambiente circostante. Prenota ora il tuo posto e preparati a un viaggio interiore straordinario che risuonerà in te ben oltre la durata dell’evento. Ricorda: la terra è il nostro più grande maestro. Attraverso il nostro percorso, imparerai ad ascoltare i suoi insegnamenti con rinnovata chiarezza e profondità. Unisciti a noi e lascia che la combinazione di mindfulness ed elementi naturali risvegli il tuo vero potenziale. Conduce Alessandro Gilibini, Mindfulness counselor & formatore, autore del podcast Mindfulness in Voce. Ti aspettiamo a praticare insieme a noi!
Natura e mindfulness Leggi tutto »
Il Core Focusing è una potente pratica di introspezione e autoguarigione accessibile a tutti..
Core Focusing: Scopri l’Arte dell’Autoguarigione e della Crescita Personale Leggi tutto »
Rileggo le prime pagine del primo quaderno di appunti, i desideri e le paure riguardo al corso di counseling in quel 8 dicembre 2018: avevo paura di cambiare idea e di non sentirmi in grado. Bè ora questa paura è svanita.