Rinascita

rinascita

Improvviso spavento. Troppa luce intorno. Credo di essere caduta, proprio nella luce. Una luce fredda. Piango, urlo, ho paura.

La “me” grande allora mi prende in braccio e mi ripara dalla luce e dal freddo con un asciugamano. Sento di avere attaccate delle braccia e delle gambe che non riesco a controllare, si muovono, le muovo, vanno un po’ dove vogliono.

Si fa caldino sotto l’asciugamano, la luce non fa così male.

Ti tengo in braccio, bambina, so che hai avuto tanta paura, ma oggi doveva succedere. L’oggi doveva arrivare. Ti cullo per un po’ e ti riparo dal mondo.

Adesso ti vedo smarrita. Hai fame e avvicini le manine alla bocca, è ora che io cerchi tua madre.

Ma adesso non è qui, l’hanno portata via, solo per un attimo. La cerco, la trovo in un’altra stanza, a letto, stanca. Vorrei darti in braccio a questa donna, ma non sono sicura che lei lo voglia. Tu però hai bisogno di latte.

La guardo negli occhi… è spaventata anche lei, ha avuto paura di perderti, di perdersi.

Le dico che va tutto bene ora, è tutto a posto, è tutto passato.

La mamma fa un respiro, ti guarda, sorride, allarga il cuore. Ti passo dolcemente dalle mie alle sue braccia, lei ti avvolge.

Faccio un passo indietro e vi guardo… ora siete una cosa sola, potete camminare insieme nella vita.

Monica