Libertà!

Nel brano che segue Ken Wilber ci offre una visione preziosa dei nostri processi interiori, indicandoci la via per sperimentare la libertà. E’ questa l’essenza di un processo di Core Counseling spiegata in modo chiaro.

Prova ad ascoltarti, proprio ora, ascolta la sensazione d’essere te stesso, e nota che questo “te” non è altro che un oggetto nella consapevolezza. Non è neppure un vero soggetto, è un altro oggetto nella consapevolezza. Questo piccolo “io” con i suoi pensieri sfila in parata davanti a te proprio come le nuvole attraverso il cielo. Che cosa è allora il vero “te” che sta osservando tutto questo? Chi sta osservando il tuo piccolo io? Chi o che cosa è? Quando ti spingi indietro verso questa pura “Soggettività”, questo puro osservatore, non lo potrai vedere come un oggetto, perché non è un oggetto. Non è nulla che tu possa vedere. Piuttosto se rimani calmo in questa consapevolezza osservante, testimone della mente, del corpo e della natura che fluiscono davanti a te, potresti incominciare a notare che quello che provi ora è semplicemente una sensazione di libertà, una sensazione di distensione, di non essere legato a nessuno degli oggetti che stai tranquillamente osservando. Non guardi nulla, semplicemente riposi in questa vasta libertà. Di fronte a te le nuvole passano in parata, i pensieri passano in parata, le sensazioni fisiche passano in parata, e tu non sei nessuna di queste cose. Tu sei il vasto espandersi della libertà attraverso la quale gli oggetti vanno e vengono. Tu sei un’apertura, un vuoto, un vasto spazio nel quale gli oggetti vanno e vengono. Le nuvole vanno e vengono, le sensazioni vanno e vengono, i pensieri vanno e vengono, e tu non sei loro, tu sei il vasto senso di libertà, quel vasto “Vuoto”, quella vasta apertura in cui sorge la manifestazione, resta per un po’, poi se ne va.

Incominci a notare che “l’Osservatore” in te che è testimone di tutti gli oggetti, è in se stesso solo un vasto “vuoto”. Non è una cosa, un oggetto, non è qualcosa che puoi vedere o afferrare. E’ piuttosto una sensazione d’ampia libertà, non essendo nulla che possa entrare nel mondo obiettivo degli oggetti, della tensione e dello sforzo… questo puro Testimone è un puro Vuoto nel quale tutti questi soggetti e oggetti individuali si manifestano, stanno per un po’ e poi passano. Questo puro Testimone non è qualcosa che possa essere visto… oggetti e soggetti possono indubbiamente essere osservati, ma l’Osservatore non può essere osservato. L’osservatore è assolutamente indipendente da loro, un’assoluta Libertà che non può essere catturata dal loro trambusto, dai loro desideri, dalle paure e dalle speranze… di certo abbiamo la tendenza a identificarci con quei piccoli soggetti e oggetti ed è esattamente questo il problema! Noi identifichiamo l’Osservatore con fragili piccole cose che possono essere viste. Questo è l’inizio del coinvolgimento e della schiavitù. Siamo in realtà un’ampia espansione di spazio libero, ma c’identifichiamo con oggetti e soggetti limitati e non liberi, che sono tutti osservabili, tutti vittime della sofferenza, e nessuno dei quali è ciò che noi siamo. Patanjali dette la classica descrizione della schiavitù come “l’identificazione dell’Osservatore con gli strumenti dell’osservazione” con i piccoli soggetti e oggetti, invece che con l’apertura, la vastità, il Vuoto in cui tutto sorge e si manifesta… così quando risiedi nel puro Testimone sei invisibile. Non puoi essere visto. Nessuna parte di te può essere vista perché tu non sei un oggetto. Può essere visto il tuo corpo, può essere vista la tua mente, la natura può essere vista, ma tu non sei nessuno di questi oggetti. Sei la pura sorgente della consapevolezza e non qualcosa che si manifesta in tale consapevolezza. Così tu sei consapevolezza! Le cose sorgono nella consapevolezza, vanno e vengono… sorgono nello spazio si muovono nel tempo. Il puro Testimone non va e non viene. Non sorge nello spazio e non si muove nel tempo. E’ sempre presente e immutabile. Non è un oggetto là fuori e quindi non entra mai nella corrente del tempo, dello spazio, della nascita e della morte…”

Brief History of Everything, edizioni Shambhala USA 1996 di Ken Wilber tratto dal l’Io Trasparente Volume due. Traduzione di Filippo Falzoni Gallerani

Questo processo di disidentificazione è possibile apprenderlo anche con un metodo di autoaiuto come il Core Focusing. Per saperne di più clicca qui