Agosto 2010

La Crescita dell’Individuo

  Per tutta la vita, fin dalla prima infanzia, abbiamo imparato a vederci in determinati modi. Ci siamo costruiti delle immagini di noi stessi. Qualche volta queste immagini sono realistiche, altre volte no. Tutti noi viviamo esperienze che si adattano all’immagine che abbiamo di noi stessi. Le accettiamo. Ma è molto più difficile accettare esperienze che non si adattano a quell’immagine. E certe volte è molto importante per noi rimanere coerenti con quell’immagine, tanto che rifiutiamo del tutto quelle esperienze. Le immagini che abbiamo di noi stessi non sono necessariamente attraenti. Un uomo, per esempio, potrebbe considerarsi incompetente e privo di valore. Potrebbe avere la sensazione di stare lavorando male nonostante gli apprezzamenti che riceve dall’azienda. Finché proverà questi sentimenti verso di sé, dovrà negare le esperienze che non si conformano a questa immagine, in questo caso tutte quelle esperienze che confermano la sua competenza. E’ così necessario per lui mantenere questa immagine che ogni avvenimento o situazione che provi a modificarla verrà vissuto come una minaccia. Quindi, quando l’azienda gli aumenterà lo stipendio, per lui sarà soltanto l’ennesima prova di essere un profittatore. Deve aggrapparsi a questa immagine di sé perché, nel bene e nel male, è l’unico riferimento che ha nel quale potersi riconoscere. Questa è la ragione per cui tentativi diretti di modificare quell’individuo o la sua autoimmagine gli appariranno particolarmente minacciosi. E’ costretto a difendersi o a negare completamente l’esperienza. Questa negazione e difesa tendono a irrigidire il comportamento e a creare difficoltà nelle relazioni personali. Tratto da “L’Ascolto Attivo” di Carl Rogers e Richard Farson, tradotto da Alessandro Gilibini   individuo individuo fb blog

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La crisi come opportunità?

Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre le stesse cose. La crisi è la migliore benedizione che può capitare alle persone ed alle nazioni, perché porta progresso. La creatività nasce dalla difficoltà, come il giorno nasce dalla notte scura. E’ nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi, supera se stesso senza rimanere “sorpassato”. Chi ci attribuisce i propri fallimenti e le proprie manchevolezze, violenta il proprio talento e rispetta di più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è quella dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel trovare vie di uscita e soluzioni. Senza non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza non ci sono meriti. E’ in questi momenti che emerge il meglio di ognuno, poiché senza tutto il vento è carezza. Parlarne è promuoverla mentre tacere equivale ad esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoreremo duramente. Concludiamo infine con l’unica che è minacciosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. Einstein   fb blog

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Trasformare le emozioni con la consapevolezza

Quando i blocchi di dolore, di dispiacere, rabbia e disperazione si fanno più forti e più grossi, premono per salire nella coscienza mentale, nel soggiorno a reclamare la nostra attenzione. Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo, perché ci fanno stare male solo a vederli.Non avendo nessuna voglia di affrontarli, usiamo riempire il soggiorno con altri ospiti: prendiamo in mano un libro, accendiamo la tv, andiamo a fare un giro in macchina… qualunque cosa pur di tenere occupato il soggiorno. Abbracciare il tuo dolore e il tuo dispiacere con l’energia della presenza mentale è esattamente come massaggiare la coscienza invece che il corpo.Quando togli l’embargo e i blocchi di dolore affiorano ti tocca soffrire, almeno un po’, non c’è modo di evitarlo. Occorre imparare ad abbracciare questo dolore. Dopo che avrai abbracciato per qualche tempo i tuoi dolori, essi torneranno in cantina e si ritrasformeranno in semi.Se invitiamo il seme della paura ad uscire allo scoperto, siamo anche meglio equipaggiati per prenderci cura della rabbia. E’ la paura a generare la rabbia: quando hai paura non sei in pace e questo tuo stato diventa il terreno dove la rabbia può crescere.La paura si fonda sull’ignoranza, mancanza di chiara comprensione.Immergi quotidianamente la tua rabbia, la tua disperazione, la tua paura in un bagno di presenza mentale: la pratica di invitare i semi ogni giorno per abbraccaiarli è molto salutare.Dopo svariati giorni o settimane di questa pratica, avrai generato una buona circolazione nella tua psiche. La presenza mentale lavora come un massaggio delle formazioni interne, dei tuoi blocchi di sofferenza. Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te, possono farlo soltanto se non ne hai paura. Se impari a non avere paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l’energia della consapevolezza e a trasformarli. Thich Nhat Hanh   consapevolezza consapevolezza consapevolezza fb blog

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